RomanzoBIANCO
Primo riconoscimento
PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE
"PAROLE IN TRANSITO"
- FIRENZE -
PREMIO MENZIONE SPECIALE NARRATIVA EDITA
Gentile autore,
La presente per comunicarLe che alla Sua opera (PRIMA SI MUORE POI SI RINASCE SCIAMANO) è stato assegnato il PREMIO MENZIONE SPECIALE NARRATIVA EDITA
La CERIMONIA DI PREMIAZIONE è prevista a FIRENZE in data 12 novembre 2023 - ore 16.00 presso la CAMERATA DEI POETI - Auditorium della Fondazione CR Firenze Via Folco Portinari,5 - Firenze
CUORGNE' 6 luglio 2023
Record di pubblico all'APERIBOOK SERALE per la presentazione del libro di
Adriano Bianco
PRASCORSANO 7 luglio 2023
Molto partecipativa la risposta del pubblico alla Festa del paese.
Romanzo Storico Antropologico
Fine anni 90,
in un Messico che politicamente stava rinunciando alla “preferenza” latinoamericana,
per orientarsi verso le multinazionali del nord America, si fronteggiano, intrecciandosi, le scomode e tristemente famose realtà della zona,
i femminicidi, l’enorme commercio di droga sul Rio Grande, oltre alle secolari lotte ideologiche, religiose e territoriali,
dove domina ancora, su tutte le coscienze, la figura mitica dello
Sciamano.
Il romanzo è DEDICATO a tutte le donne vittime di sofferenze, abusi e atrocità.
Mi accomuno al loro disperato grido d’aiuto:
NI UNA MUJER MENOS,
NI UNA MUERTA MÁS!
(NI 1 +)
“C’è sempre uno che
si lascia mangiare
per sacrificarsi
e salvare gli altri"
(detto popolare huichol)
Il romanzo storico antropologico è un tipo di narrativa che fa della letteratura un deposito della coscienza collettiva, un percorso nella memoria e nelle tradizioni, un'indagine sull'identità culturale dei popoli, ed è inoltre un prezioso contributo per ricordare chi eravamo, uno scudo alla globalizzazione che impone, a ritmi vertiginosi, nuovi modelli, con l'inevitabile appannamento della memoria storica.
COLONNA SONORA DEL LIBRO
Vi invitiamo ad ascoltare la melodia dei brani di Franco De Vita, cantautore italo-venezuelano famoso in tutto il centro-sud america, inserito nella Billboard Latin Music Hall of Fame.
Qui il brano "Louis" dall'album
"Al Norte Del Sur", 1988,
per entrare nell'atmosfera
musicale sudamericana.
Adriano
Bianco
Cuorgnatese, canavesano, piemontese e profondamente italiano.
Laureato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino, con una tesi antropologica di Storia delle Religioni,
Adriano incamera con gli studi
apprendimenti che lasceranno distintamente il segno in questo romanzo.
Per anni curioso viaggiatore alla ricerca dell’unicità
e della diversità culturale delle varie latitudini,
dove l’incidenza della tappa messicana ha sicuramente impresso tracce indelebili
sulla pelle e nella sua memoria,
così da spingerlo a scrivere.
RINGRAZIAMENTI
Son trascorsi parecchi anni da quando si è acceso il mio interesse per questi luoghi e questa materia.
La sfida è nata in un’auletta della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino dove avevo avuto la fortuna di studiare, ed apprezzare, i contenuti di vari corsi di antropologia culturale e sociale, alcuni di questi magistralmente condotti dal professor Giuliano Tescari, l’ignaro responsabile, ancor più del sottoscritto, se è nata quest’opera.
Lui non sa nulla di questo volume, non sono più riuscito a rintracciarlo per dirgli che stavo ultimando un libro ambientato a San Andrès de Cohamiata, tra i suoi fraterni amici campesinos e sciamani huichol. Volevo avvisarlo che avrei attinto a piene mani dagli appunti che ci aveva trasmesso durante le lezioni anni prima, estratti che sarebbero poi diventati testo guida, e best seller del settore: “Vamos a Tûrikyè. Sciamanismo e storia sacra wirrárika”.
Perché lo reputo il responsabile? Perché c’è modo, e modo, di coinvolgere gli studenti in un corso universitario incentrato sulla cultura sciamanica huichol, ed io, ormai maturo scolaretto, sempre più attratto dalle sue lezioni e sempre più interessato a sviscerarne i concetti, accetto di partecipare all’apoteosi di qualsiasi serio corso universitario, la prova pratica finale: come avvicinarsi realmente e tangibilmente alla conoscenza sciamanica. In quell’occasione, sotto la sapiente guida sua, e di un amico sciamano, immersi nella solitudine dei boschi, vivemmo situazioni uniche di avvicinamento e approfondimento alla pratica spirituale più antica e conosciuta dall’uomo, lo sciamanesimo. Fu proprio in quello stage che si palesò la mia folgorazione per quella scienza globalizzante e carica di storia, arroccata in una difesa strenua contro le inevitabili avversità che un mondo sempre più alla ricerca del facile profitto, tendeva, e tenta ancora, di fagocitarla. Per questo motivo lo ringrazio ancora oggi.
Altra figura fondamentale è stata la mia prima editor, una professionista di livello che alla prima correzione mi aveva “suggerito”, in ben dieci pagine di fitte note, “alcuni” miglioramenti da apportare al testo. Molti avrebbero desistito, io per primo pensavo di farlo, ma lei, con il suo: “non si scoraggi, il contenuto è interessante”, mi ha dato la forza per non abbandonare il mio piccolo, grande obiettivo, scrivere questo studio, questo romanzo. Per sempre riconoscente Anna Pullia.
Un ringraziamento particolare alla mia amica catalana di lunga data, Maria Llopis Freixas, traduttrice di livello internazionale di opere letterarie, che mi ha concesso l’onore di poter dare un piccolo tocco di transnazionalità linguistica a questa mia opera, facendomi evitare le trappole della colorata e calda lingua spagnola. Muchas gracias, Maria, y muchas gracias tambien a Max Roccha y Mateo Zan, due amici argentini, che hanno dissipato gli ultimi pericolosi dubbi espressivi prima della pubblicazione.
Non ultimi, anzi, forse i primi che hanno creduto in me, accettando di leggere le bozze iniziali, spronandomi, e dandomi preziosissimi suggerimenti, sono stati, Guido Ceresa Girone ed Ernesto Valenti, entrambi con la loro esperienza di incalliti lettori, ognuno a modo suo, mi hanno aiutato a vedere il percorso del romanzo con sfumature e occhi diversi. Veramente decisivi.
Concludo ringraziando la casa editrice Gruppo Albatros Il Filo, che decidendo di investire in nuove firme da affiancare ad autori di grande notorietà, ha messo a disposizione professionisti ed esperti del settore, come appoggio, ed aiuto, alla creatività di ognuno. Con pazienza non comune, e riconosciuta sapienza, Laura Federici si è spesa a seguirmi fino agli ultimi momenti cruciali prima della pubblicazione, e come lei, Valentina Mondelli, creatrice ed ispiratrice della copertina.
Le ultime righe del libro, e dei ringraziamenti, le ho lasciate per la mia compagna, Mara Frediani, che con infinita pazienza mi ha sopportato per tutto questo lungo tempo nel vedermi chino sul computer a lavorare fino a tarda notte. ’E’ stata lei, la vera anima silenziosa di quest’opera. Un bacio.
ROMANZO STORICO ANTROPOLOGICO
"Prima si muore,
POI SI RINASCE SCIAMANO"
scritto da
Adriano Bianco
Editore Gruppo ALBATROS - IL FILO srl - Roma
ISBN: 978-88-306-7153-9
stampato fine febbraio 2023
opera di 605 pagine
Prefazione e invito alla lettura di Barbara Alberti
La storia si svolge in Messico alla fine degli anni ’90.
Un Messico che decide di rinnegare la propria storica anima latina per rivolgersi al più potente e ricco Nord America, senza però riuscire a debellare problemi atavici, come il traffico di stupefacenti o l’annosa e odiosa piaga della tratta delle donne e del femminicidio, che imperterriti continuano ad insanguinare il territorio.
Il protagonista, Leonardo Giordano, è un giovane e ignaro turista che si muove tra gli Stati Uniti e il Messico insieme alla sua fidanzatina Ludovica. Tutto procede bene fin quando non decidono di separarsi per visitare luoghi diversi. Dopo, Leonardo non riesce più a rintracciare Ludovica e il suo disperato tentativo di ritrovarla gli creerà molti problemi, trascinandolo in una vita che non avrebbe mai potuto prevedere.
Inizia così l’avventura di Leonardo che si ritroverà in luoghi remoti, come la Sierra Madre Occidentale, dove ancora vive un antico popolo, i Huichol, e dove, col tempo, si renderà conto che ne è legato profondamente.
Tra misteri, colpi di scena, intrecci criminali e storie d’amore e di passione, Adriano Bianco ci introduce in una terra molto affascinante, dai forti contrasti e soprattutto ci presenta una pratica non così comune in Occidente, lo sciamanesimo, con i riti spirituali più antichi conosciuti dall’uomo.
ARGOMENTI TRATTATI NEL ROMANZO
Femminicidio
Traffico di Droga
Corruzione
Cultura Huichol
Sfruttamento Risorse Naturali
Sciamanesimo
Peyote
MAPPE E ZONE DI INTERESSE
Carta geografica dello stato messicano.
In evidenza alcuni luoghi richiamati nel romanzo.
Percorso iniziatico
alla pratica dello sciamanesimo,
da San Andrés Cohamiata, al monte Quemado di San Luis Potosì.
Distanza 450 chilometri.
In viola il territorio huichol, compreso negli stati di Durango, Zacatecas, Nayarit e Jalisco
Territorio huichol con i centri di maggior interesse: San Andrés Cohamiata, Santa Caterina e San Sebastian
EVENTI
Questo spazio vi aiuterà a seguire le varie fasi della promozione del libro, dove verrà presentato, l'elenco delle librerie che lo accoglieranno o come prenotarlo, ordinarlo e riceverlo.
come averlo e dove trovarlo
vari sono i metodi per entrare in possesso di una copia del libro:
- prenotandolo o richiedendolo direttamente all'autore tramite i vari mezzi di comunicazione segnalati anche in questo sito, se paghi con SATISPAY arriverà tramite posta come "piego di libri" al prezzo di 20euro, spese di trasporto comprese;
- partecipando ad uno degli eventi organizzati dalle varie associazioni culturali che troverete nell'elenco a fianco per la presentazione del libro;
- consultando l'elenco delle librerie canavesane che trovate in calce a questa pagina;
- acquistandolo direttamente dalla casa editrice o dai distributori online di settore quali:
editori
Albatros
Mondadori
IBS
La Feltrinelli
Amazon
Libreria Rizzoli
calendario presentazioni libro
20 maggio 2023 SALONE DEL LIBRO di TORINO.
Presenza dell'autore nello STAND del Padiglione OVAL al numero T177.
Intervista e foto dell'evento
Foto ed intervista dell'evento
Librerie distributrici
Libreria COLIBRI' di Cuorgnè, piazza Nazario Sauro n. 2 - Tel. 0124 6416
Libreria IL PUNTO di Rivarolo C.se, corso Torino n. 100 - Tel. 0124 26492
RECENSIONI
Molto graditi saranno i vostri commenti a lettura ultimata, postateli sulla mail apposita: historicite@yahoo.it
Grazie
Qui le prime recensioni che iniziano ad arrivare:
Poche ore prima di dare il manoscritto completo all'editore per la stampa, ho tagliato la conclusione che avevo deciso di inserire al termine del romanzo. In genere, far sapere ai lettori quello che l’autore ha cercato di trasmettere nella sua opera, può aiutare a mettere ordine nelle emozioni vissute e focalizzare i vari elementi incontrati, anche se non con le stesse priorità e spirito critico.
Ognuno di noi avrà infatti colto aspetti diversi e dato significati altrettanto differenti alle pagine lette e ai concetti esposti.
Partiamo dal titolo del libro, "prima si muore poi si rinasce sciamano".
In molti hanno pensato che il finale del romanzo fosse collegato al titolo, credendo che Leonardo, nel tentativo di salvare la figlia Cupaima sotto il velo d'acqua della cascata, perda la vita, per poi, "in qualche modo" rinascere successivamente sciamano. Sarebbe il logico remake di ciò che è successo nel prologo, il piccolo Leo rischia la vita nell'acqua del torrente e il padre, per salvarlo, si "sacrifica", morendo per lo sforzo profuso pochi minuti dopo, senza che il piccolo Leo lo sappia mai. Passano gli anni, fino a quando il destino chiede a Leonardo di salvare sua figlia dalle cascate, e la voce che sente, "KAÛYEHIRICÀ!", gli ricorda che anche suo padre, come lo è lui in quel momento, era stato un "padre salvatore".
Potrebbe quindi essere questa la giusta interpretazione del titolo del romanzo. Tiepidi applausi allo scrittore e tutti contenti, il romanzo ha seguito una sua logica.
Invece no, non è questa la giusta lettura.
Il titolo del libro, in realtà, si plasma ed esplicita il suo significato quando Leonardo, nel disperato tentativo di fuga da Ciudad Juarez, per far ritorno a San Andrès de Cohamiata e nascondersi, si ammala molto gravemente, e solo grazie alla particolare assistenza della curandera, e al "sacrificio" di Hijras agli Dei, riprende forze e "rinasce" a vita nuova. E' da questo evento che il romanzo prende il titolo e si sviluppa, offrendo a Leonardo un mondo nuovo, quello di sciamano.
Quindi il povero Leo è morto nella caduta dalle rapide?
Si dice che si nasca predestinati e leggendo bene tra le righe del romanzo, più volte Leonardo è stato definito dal popolo huichol, e da Hijras in particolare, un predestinato, in questo caso un eletto dalla Dea dell'acqua Nariwame, e come tale, sempre in condizione di dominare l'elemento "acqua". Leo non può quindi essere morto nel torrente da piccolo, infatti è stato salvato e successivamente, quando era molto malato, l'immersione nella tinozza colma di acqua, con intruglio di erbe, è servito a farlo guarire. Due episodi che ci fanno capire che la caduta finale dalla cascata, non poteva essere il "fatal momento" per Leo, non certo cadendo nel suo elemento vitale, l'acqua appunto. Il finale, quindi, non è altro che la consacrazione di Leonardo come ormai sciamano a tutti gli effetti, e come tale,ormai in condizione di salvarsi dallo "scivolamento" nella cascata e di dominare l'elemento suo protettore: l'acqua.
Esiste però un punto di discussione, dove si può pensare alla credibilità o meno del salvataggio di un uomo che scivola e cade nelle rapide di una cascata e si salva. Questo aspetto è legato alla conoscenza di ciascuno delle peculiarità della figura sciamanica, e qui mi fermo. (Se interessati leggete la nota a piè di pagina.)
Spero di essere stato sufficientemente chiaro e di esservi stato di aiuto nell'interpretazione generale del romanzo, che ha così una fine oggettiva oltre che interpretativa. E' chiaro che chi crede nella cultura sciamanica accetta questo tipo di finale della storia, chi è negazionista, o realista, lo contesterà. Il mio vero obiettivo era comunque “presentare” la cultura e la religione huichol e “ricordare” le enormi problematiche sociali dell'area messicana ancor oggi presenti, dal femminicidio al commercio di droga, dalla corruzione e abuso di potere allo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali mal gestite.
Grazie dell'attenzione e non dimenticate:
“C’è sempre uno che si lascia mangiare per sacrificarsi e salvare gli altri”
Conclusione
1 Si racconta, da fonti più che attendibili, che tra i tanti casi eclatanti riguardanti gli sciamani huichol e il loro rapporto con la Dea dell'acqua Nariwame tramandati negli anni, ci siano state situazioni molto simili a quella raccontata nel romanzo. Ne riportiamo un paio a vostra conoscenza.
La prima di queste imprese è stata riportata dall’antropologa Barbara Myerhoff nel suo libro “Peyote Hunt: the Sacred Journey of the Huichol Indians” (Ithaca, N.Y.: Cornell University Press, 1974), che racconta del famoso Maràakàme huichol, Ramòn Medina, che alla fine degli anni ‘60 superò una cascata dal precipizio di 300 metri con vari balzi, da una roccia all’altra, con le braccia aperte distese, atterrando spesso a pochi centimetri dall’orlo scivoloso. Questo per dimostrare che gli sciamani possono attraversare lo stretto ponte che porta all’aldilà, e farvi ritorno.
Di seguito la testimonianza dell'antropologa: “nell’estate del 1966 Ramòn ci diede una dimostrazione memorabile del significato di “equilibrio” sull'elemento acqua. Ci condusse ad una cascata spettacolare, con uno strapiombo di centinaia di piedi sulla vallata sottostante. Quella, disse, era “specialmente per sciamani”. Mentre gli altri Huichol si radunavano in semicerchio in uno spiazzo poco distante dall’orlo, Ramon si tolse i sandali e dopo aver fatto una serie di gesti rituali nelle cinque direzioni, procedette al balzo – “volo” potrebbe essere il termine più appropriato – da una roccia all’altra con le braccia aperte distese, atterrando spesso a pochi pollici dall’orlo scivoloso. Ogni tanto scompariva dietro a grandi massi, solo per emergere da una direzione inaspettata, oppure restava immobile all’estremo limite di una roccia, roteava improvvisamente e faceva un grande balzo verso l’altro lato della cascata, senza mai mostrare la minima preoccupazione dell’ovvio pericolo di perdere l’equilibrio e precipitare. Noi eravamo francamente terrificati, persino infastiditi, da tale “stupida audacia”, ma n’è sua moglie, né gli altri Huichol, mostrarono alcuna apprensione. La dimostrazione terminò improvvisamente così come era iniziata, senza spiegazione dello strano comportamento di Ramòn”.
Ma non è stato l’unico caso legato a traversate di cascate che si tramanda e per completezza di informazione riportiamo anche le gesta di un altro famoso Maràakàme contemporaneo della comunità huichol, chiamato don Genaro, che si arrampicò lungo un’impetuosa cascata appendendosi all’acqua con tentacoli magici. Venne applaudito da tutta la sua comunità, presenti anche invitati occidentali.